Sintetici appunti relativi al corso di endocrinologia. Si danno le definizioni, l'elenco dei sintomi e delle complicanze, nonchè delle terapie, delle principali patologie della tiroide, della paratiroide, dell'ipofisi, dell'adenoipofisi, delle surrenali e delle gonadi. Accenni al diabete.
Endocrinologia
di Lucrezia Modesto
Sintetici appunti relativi al corso di endocrinologia. Si danno le definizioni,
l'elenco dei sintomi e delle complicanze, nonchè delle terapie, delle principali
patologie della tiroide, della paratiroide, dell'ipofisi, dell'adenoipofisi, delle
surrenali e delle gonadi. Accenni al diabete.
Università: Università degli studi di Genova
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Esame: Enocrinologia
Docente: Giusti1. Tiroide
La tiroide ha la forma di una farfalla e si trova nella regione antero-inferiore del collo appena sotto la
laringe. Questa ghiandola comincia a funzionare ancor prima della nascita (2^, 3^ mese gestazionale) grazie
alla placenta che le fornisce lo iodio proveniente dalla mamma.
Il neurormone ipotalamico TRH stimola le cellule tireotrope dell’adenoipofisi a produrre il TSH, che a sua
volta stimola la tiroide a produrre T3 e T4 (in quantità maggiori, 20%). Questi, mediante un meccanismo di
feed-back, autoregolano la loro stessa produzione.
Lo ioduro ingerito con i cibi e con l’acqua, una volta assorbito a livello intestinale, viene concentrato dalla
tiroide che lo converte in iodio organico; questo si incorpora ai residui di tirosina della tireoglobulina
(glicoproteina elaborata dalle cellule follicolari). Le tirosine vengono iodate a livello di un sito oppure di due
formando rispettivamente monoiodotirosina (MIT) e diiodotirosina (DIT). Coniugandosi, due molecole di
DIT danno origine alla T4 (tetraiodotironina), mentre una di MIT e una di DIT formano la T3
(triiodotironina). La T3 si può formare in questo modo oppure può derivare dalle T4 grazie all’enzima
desiodasi (che si trova in circolo in periferia) che toglie lo iodio e ne aumenta il recupero. In fase di ridotto
apporto di carboidrati diminuisce l’attività delle desiodasi e, in particolare, la trasformazione del T4 in T3;
inoltre si forma una T3 non attivo biologicamente.
La tiroide necessita di 60 microgrammi di iodio, ma ne fa altri 60 di scarto quindi in totale deve assorbire
almeno 120 microgrammi/die. Nella colloide, la forma di deposito degli ormoni tiroidei, sono accumulati
800 microgrammi di iodio, utilizzati nei periodi in cui questo è carente. Si consiglia un’assunzione con la
dieta di 150 microgrammi/die di iodio; per la gravida questo valore sale a 200. La carenza iodica favorisce
l’incremento di volume della ghiandola. L’escrezione di iodio con le urine riflette circa quello ingerito con
la dieta.
Le cellule parafollicolari, che si trovano alla base di quelle follicolari, producono calcitonina che inibisce la
liberazione del Ca dalle ossa diminuendo così il tasso ematico di questo.
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Endocrinologia 2. Patologia del metabolismo dell’osso
E’ la terza patologia di interesse endocrinologico per numero di casi dopo il diabete e le tireopatie.
L’ospteoporosi, infatti, è molto frequente e 1/3 delle donne dopo i 50 anni è a rischio di fratture. L’osso è
una struttura che raggiunge la sua completa maturazione in età giovanile adulta ma che mantiene per tutta la
vita un costante rimodellamento. Questo è dato dagli osteoclasti, dagli osteoblasti (che elaborano la matrice
ossea, fatta di collageno - idrossiprolina) e dal calcio (idrossiepatite).
Il mantenimento della massa ossea (BMD) è favorito da: “fattori genetici, fattori ormonali, fattori
nutrizionali e stile di vita”.
Infatti, l’attività fisica ha un effetto positivo sull’osso e in particolare il running e il jumping: è noto che in
assenza di attività fisica, interventi nutrizionali ed endocrini la BMD non si mantiene. Inoltre, l’attività fisica
ha un effetto positivo maggiore sull’osso se associata ad un supplemento di calcio, che ha un effetto
generalizzato a livello di tutto l’osso.
Valutazione del turnover osseo: “DEXA (misurazione indiretta dell’assorbimento dai raggi X), Prodotti di
degradazione del collagene (urine), Osteocalcina (siero), proviene dalla parte proteica della matrice ossea,
Calcio (siero ed urine), PTH, ormone paratiroideo (plasma)”
In casi molto rari può verificarsi il Morbo di Paget, una malattia dello scheletro che determina un aumento
del turnover osseo.
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Endocrinologia 3. Il calcio e le paratiroidi
Il calcio ha uno stretto range di normalità nel sangue (8.9 - 10.4 mg/dl) ed è distribuito per il 98.9% nello
scheletro, l’1% nelle cellule e per lo 0.1% nei liquidi extracellulari. Nello scheletro il calcio viene
immagazzinato sottoforma di idrossiepatite.
L’apporto giornaliero di calcio è di circa 1 g, ma non tutto viene assorbito infatti è in parte eliminato con le
feci, perso a causa dello sfaldamento delle cellule intestinali ecc. Il calcio assorbito viene distribuito allo
scheletro e al rene, che, dipendentemente dal PTH, è capace di riassorbirlo limitandone le perdite.
Nel metabolismo del calcio pertanto agiscono: “PTH, aumenta il tasso ematico del Ca liberandolo dall’osso,
calcitonina, diminuisce il tasso ematico del Ca inibendo la sua liberazione dalle ossa, vitamina D (stimola
l’assorbimento del Ca), recettore per il Ca (una proteina transmembrana che percepisce il Ca extracellulare e
ne prepara la quantità da liberare)”
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Endocrinologia 4. Iperparatiroidismo primario
L’iperparatiroidismo primitivo è un disordine generalizzato derivante dalla secrezione eccessiva di
paratormone da parte di una o più ghiandole paratiroidi.
Cause: “adenoma paratiroideo (80-90%), carcinoma paratiroideo(1-3%), iperplasia delle paratiroidi (10%) di
forma sporadica o ereditaria”
Quadro clinico: “aumento PTH, aumento Ca”.
L’incidenza aumenta dopo i 40 anni (soprattutto nelle donne) e la prevalenza dei casi di IPP sono
asintomatici: astenia, affaticabilità, disturbi psichici. In altri casi invece i sintomi sono: osteoporosi e
fratture, calcificazioni corneali, ipertensione, ecc. La sottoalimentazione di Ca rende più difficile la diagnosi
ma può rendere più grave il quadro clinico osseo.
Oltre al Ca e al PTH possono essere indici di attività di malattia: “fosforemia, calciuria delle 24 h, vitamina
D, osteocalcina, fosfatasi alcalina (enzima per gran parte derivante dalle ossa, dove è prodotto dagli
osteoblasti attivi), densiometria ossea, rx ossa lunghe, ecografia del rene e delle vie urinarie”.
Attraverso l’eco-color doppler tiroidea/paratiroidea, la scintigrafia tiroidea/paratiroidea, il dosaggio del PTH
si può indagare e localizzare il tessuto paratiroideo iperfunzionante.
Terapia: medica dell’ipercalcemia (farmaci antiriassorbitivi, diuretici in caso di ipertensione -dovuta al
deposito nei vasi del Ca in eccesso-, idratazione e attività fisica), chirurgica (rimozione del tessuto tiroideo
iperfunzionante), oncologica nel carcinoma paratiroideo metastatizzato.
L’IPP asintomatico è avviato chirurgicamente se: Ca supera di 1 mg/dl il range della norma, Ca delle urine
delle 24 h è 400 mg, età 50 anni, clearance cratinina ridotta del 30% , scarsa compliance al controllo medico
e patologie concomitanti (es. IR)”
Dopo l’operazione, paradossalmente, il soggetto presenta ipocalcemia quindi è necessaria la
supplementazione di Ca.
Lucrezia Modesto Sezione Appunti
Endocrinologia